La storia
Le nostre origini
La Città
Giovinazzo è un centro costiero in provincia di Bari e dista circa 20 km dal capoluogo.
L’incanto del suo borgo medievale, con le sue stradine caratteristiche e la mole della Cattedrale che si uniscono al fascino della scogliera adriatica, fanno di Giovinazzo un lembo di Puglia da scoprire e da ammirare.
Dall’antichissimo Dolmen, sommerso da una distesa di ulivi, agli austeri palazzi nobiliari e il bellissimo centro storico, la storia di Giovinazzo è passata attraverso millenni.
Nella sua storia la città ha legato la sua esistenza a tre nomi, Natiolum, Juvenatium e Giovinazzo, corrispondenti ad altrettanti periodi storici, il romano, il medievale ed il moderno.
La romana Natiolum
Una leggenda vuole che sia stato Perseo, figlio di Giove, a fondare ‘Jovis natio’.
Fonti storiche sostengono che a seguito della disfatta del vastissimo territorio della eroica città di Canosa, ultimo baluardo della resistenza pugliese contro i Romani, un gruppo di famiglie superstiti si ricompose su una serra di scogli in riva al mare verso la fine della Repubblica Romana, ed in ricordo del luogo di provenienza “in finibus Nitii”, ossia nel “tenimento di Nizio” (probabile veterano romano di guerra), si diede il nome di NATIOLUM, un diminutivo che ne rispecchiava le minuscole dimensioni.
L’ultima citazione della città col nome di Natiolum si trova nell’Anonymi Ravennatis Cosmographia di fine secolo VII.
Oggi la “Natiolum” giace seppellita sotto la Juvenatium, compressa fra l’antica emergenza degli scogli e l’attuale livello stradale.
Si tratta di un’enorme intercapedine dello spessore di circa 10 metri, frazionata in numerosi pozzi e scantinati, della cui esistenza fanno fede la Cripta della Cattedrale con l’attiguo cimitero e le profonde strutture murarie che reggono il Palazzo Ducale.
Tabula (o Tavola) Peutingeriana risalente al III sec. D.C. – La freccia rossa indica Natiolum
l'epoca medievale
La storia tace sul passaggio da Natiolum a Juvenatium, la cui storia è stata lunga ben 10 secoli, fatta di alti e bassi, di gioie e di dolori, di splendori e di miserie.
Il paese è stato sotto il controllo di diverse dominazioni, tra cui quelle degli Angioini, degli Aragonesi e dei Borboni.
Nel 1257 Manfredi la donò al parente Giordano Lancia. In seguito passò sotto la signoria degli Aragona (dal 1369 al 1461). Passata sotto il dominio spagnolo, Carlo V la vendette a Ferdinando di Capua, duca di Termoli. Passata ai Gonzaga, fu venduta a Nicolò Giudice Caracciolo, principe di Cellamare nel 1651. I principi Giudice furono ultimi padroni di Giovinazzo e Terlizzi fino a quando, morta nel 1770 l’ultima erede, donna Eleonora Giudice, il feudo di Giovinazzo e Terlizzi fu devoluto alla Regia Corte e in seguito a Francesco I di Borbone re di Napoli.
pianta della citta risalente al 1500 e conservata nella Biblioteca Angelica a Roma
La moderna Giovinazzo
Nel 1797 si verificò un episodio imprevisto, decisivo per l’avvenire della città.
I sovrani di Napoli, Ferdinando IV e Maria Carolina, avevano deciso di visitare la Cattedrale di Giovinazzo, posta sull’estremo limite dell’antico abitato, di fronte al mare, nonostante la sua difficile accessibilità.
Per festeggiare la circostanza, la città raccolse 270 ducati, restrinse l’insenatura portuale colmandola di terriccio, la spianò e ne ricavò un vasto piazzale chiamato Borgo.
E dalla seconda metà dell’800, le famiglie private imitarono l’esempio dei Domenicani, che nel 1704 avevano edificato il loro grandioso Convento fuori della città, costruendo palazzi ed allineandoli attorno al Borgo: l’esodo era ormai iniziato e gettò le basi per una nuova espansione cittadina a forma di ventaglio aperto da levante a ponente.
veduta della città pubblicata nel 1800 dallo stampatore romano Agapito Franzetti
Our Origins
The City
Giovinazzo is a coastal town in the province of Bari and is about 20 km from Bari.
The beauty of its medieval village, with its characteristic narrow streets and the size of the Cathedral which combine with the charm of the Adriatic cliff, make Giovinazzo a town of Puglia to be discovered and admired.
From the ancient Dolmen, submerged by an expanse of olive trees, to the austere noble palaces and the beautiful historic centre, the history of Giovinazzo has passed through millennia.
In its history the city has linked its existence to three names, Natiolum, Juvenatium and Giovinazzo, corresponding to as many historical periods, the Roman, the medieval and the modern.
The "romana Natiolum"
A legend says it was Perseus, son of Jupiter, who founded ‘Jovis natio’.
Historical sources claim that following the defeat of the vast territory of the heroic city of Canosa, the last bulwark of Apulian resistance against the Romans, a group of surviving families recomposed themselves on a greenhouse of rocks by the sea towards the end of the Roman Republic, and in memory of the place of origin “in finibus Nitii”, i.e. in the “tenement of Nizio” (probable Roman war veteran), the name of NATIOLUM was given, a diminutive that reflected its tiny size.
The last mention of the city under the name of Natiolum is found in the Anonymi Ravennatis Cosmographia of the end of the 7th century.
Today the “Natiolum” lies buried under the Juvenatium, compressed between the ancient emergence of the rocks and the current street level.
It is an enormous cavity about 10 meters thick, divided into numerous wells and cellars, it is evidenced by the Crypt of the Cathedral with the adjacent cemetery and the deep wall structures that support the Palazzo Ducale.
The medieval era
History is silent on the transition from Natiolum to Juvenatium, whose history spanned 10 centuries, made up of ups and downs, joys and sorrows, splendours and miseries.
The country has been under the control of various dominations, including those of the Angevins, the Aragonese and the Bourbons.
In 1257 Manfredi gave it to his relative Giordano Lancia. It later passed under the rule of the Aragonese (from 1369 to 1461). Passing under Spanish rule, Charles V sold it to Ferdinando di Capua, Duke of Termoli. Passed to the Gonzagas, it was sold to Nicolò Giudice Caracciolo, prince of Cellamare in 1651. The Giudice princes were the last masters of Giovinazzo and Terlizzi until the last heir, Donna Eleonora Giudice, died in 1770, the feud of Giovinazzo and Terlizzi was donated to the Royal Court and later to Francesco I of Bourbon, king of Naples.
The modern Giovinazzo
In 1797 an unexpected episode occurred and it was decisive for the future of the city.
The sovereigns of Naples, Ferdinand IV and Maria Carolina, decided to visit the Cathedral of Giovinazzo, located on the extreme limit of the ancient town, facing the sea, despite its difficult accessibility.
To celebrate the occasion, the city collected 270 ducats, narrowed the port inlet by filling it with soil, leveled it and created a vast square called Borgo.
And from the second half of the 19th century, private families imitated the example of the Dominicans, who in 1704 had built their grandiose convent outside the city, building palaces and aligning them around the Borgo: the exodus had now begun and laid the foundations for a new city expansion in the shape of a fan open from east to west.