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Festa patronale Maria SS. di Corsignano

Informazioni

La Madonna con Bambino è un legno dipinto di epoca bizantina; la teca è del secolo XIX di scuola romana e pugliese. Ella protegge dai pericoli del mare, com’è testimoniato per grazia ricevuta alcuni ex voto conservati in Cattedrale ed il dono di due dei tre manti in di seta ricamata che ricoprono il retro della teca.

La teca fu eseguita nel 1897 e realizzata con argento e oro provenienti dalla precedente teca, su progetto dell’architetto romano Ettore Bernich, che si era ispirato allo stile bizantino pugliese in sintonia con il dipinto. Durante le fasi di lavorazione lo scultore leccese Eugenio Maccagnani realizzò in cera i modelli per le sculture degli Angeli e del mascherone reggi lampade. Il professor Costantino Calvi cesellò ed ingemmò con pietre preziose antiche il diadema della Madonna.

La base, invece, fu costruita con legno dorato dallo scultore Alfredo Pagliari, professore di intaglio presso l’Istituto per Orfani di Giovinazzo, che riportò l’insegna del municipio e, tipo stemma, gli utensili da lavoro delle classi popolari della città. Dei manti in dotazione uno è stato dismesso, quello in seta rossa ricamato in oro copre abitualmente la teca; mentre l’altro in seta azzurra la copre in occasione della processione.

Quest’ultimo raffigura una barca a vela incorniciata da una bordura di gigli ricamati in oro, opera della ricamatrice Ninetta Maldari, coadiuvata da Angela Carrieri. E’ ritenuto un capolavoro dell’arte del ricamo in oro.

Dietro l’icona della Madonna di Corsignano c’è una leggenda. Si narra che tra i Cristiani, che riuscirono a fuggire da Gerusalemme, sottraendosi alle ire di Saladino, Sultano d’Egitto e di Siria, dopo che questi aveva sbaragliato le armate crociate il 2 ottobre 1187, vi fosse un capitano francese di nome Geretéo.

Questi fuggendo, aveva portato con sé, sottraendolo agli infedeli, un dipinto della Madonna e dopo un viaggio avventuroso, si era fermato presso il lazzaretto che sorgeva nel Casale di Corsignano nella campagna di Giovinazzo.

Nell’intento, forse, di ricambiare le attenzioni e le cure ricevute, il crociato donò al parroco del villaggio il dipinto della Vergine. Per molti secoli il quadro fu esposto nella chiesa del casale di Corsignano ed era venerato per i molti miracoli che operava.

Il suo culto, crebbe sempre più, tanto che, nella terza domenica dell’agosto 1388, fu solennemente proclamata Patrona di Giovinazzo. Da qui trae origine il nostro celebre corteo storico.